Aprire un e-commerce ti sembra davvero una buona idea?
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Tutte le aziende, ad oggi, stanno cercando di aprire un e-commerce, non tanto per moda ma per vera e propria necessità.
Specialmente dopo questi due anni di pandemia, con le chiusure che sono state disposte, le attività hanno riconosciuto in questo strumento un modo per mantenere un discreto fatturato anche in un periodo così nero.
Sicuramente anche tu hai considerato di aprire un e-commerce: altrimenti, non saresti qui a leggere questo articolo! Ma sei sicuro che sia davvero una buona idea per la tua attività? Hai idea di quello che dovrai affrontare? Se la risposta è “non lo so”, allora sei nel posto giusto!
Oggi chiariremo tutti i punti che devi considerare prima di lanciarti in questa grande avventura! Pronto? Partiamo!
Hai un’infrastruttura tale da consentirti di aprire un e-commerce?
La prima cosa che devi considerare è sicuramente il livello della tua infrastruttura aziendale: un e-commerce necessita di una struttura enorme per essere efficace.
Partiamo quindi dal concetto che forse è più scontato, ma altrettanto importante: lo stock.
Mantenere un e-commerce richiede una costante presenza di prodotti in stock, al fine di rispondere nel minor tempo possibile alle esigenze della clientela. Avere tanti prodotti in casa richiede grandi spazi in cui stoccarli e personale che si occupa del loro ritiro, imballo e spedizione.
Di conseguenza, devi avere accordi con fornitori (se ti occupi di re-selling) o una linea di produzione che riesca a stare al passo con il numero di ordini.
Subentra poi un grande problema, ovvero la spedizione. Con l’avvento di Amazon e le sue consegne in un giorno (o addirittura in giornata), aspettare 3/5 giorni per una spedizione è diventato inaccettabile.
Di conseguenza devi strutturarti per poter garantire consegne rapide, sicure e precise. Questo comporta accordi con società di spedizioni o corrieri che riescano a gestire la pressione derivata da un cospicuo numero di ordini ed i mezzi per gestirla.
Come avrai sicuramente già capito, anche solo la fase preliminare dell’apertura di un e-commerce è molto complessa e richiede grandi investimenti.
Mettiamo caso che hai una struttura in grado di sopperire agli ordini e di spedirli in tempo con le richieste del mercato, a questo punto devi considerare anche la tutela del cliente, se non vuoi incorrere in problemi legali.
Devi tutelare il tuo cliente. Sempre e comunque.
La questione della tutela del cliente, molte volte, passa quasi in secondo piano. In realtà, però, è assolutamente una delle prime cose da considerare.
Oltre alla privacy policy (la quale è obbligatoria per legge per tutti i siti web), l’e-commerce necessita di ulteriori garanzie dell’acquirente: la regolamentazione del reso e del rimborso e l’abilitazione a ricevere i pagamenti.
Resi e rimborsi, nel caso delle vendite online, sono importantissime!
Molte volte capita che l’articolo ordinato arrivi difettoso o rovinato, oppure è stato compiuto un errore in fase di ordine. L’azienda che gestisce l’e-commerce deve concedere il diritto al reso e al rimborso, esplicitandolo in maniera chiara e comprensibile: nel caso in cui una di queste due venga meno, si è legalmente perseguibili per aver negato una tutela al consumatore.
Questa persecuzione potrebbe portare ad esiti molto gravi, come sanzioni pecuniarie importanti o, in alcuni casi specifici, la detenzione.
Inoltre, anche se sembra scontato, un e-commerce deve essere abilitato al ricevimento di pagamenti. Questo aumenta moltissimo l’affidabilità del sito, e permette al cliente di acquistare senza nessun pensiero. Offrire la possibilità di pagare con i più famosi circuiti di pagamento, inoltre, permette a tutti i clienti di effettuare pagamenti senza nessun problema di incompatibilità del proprio conto corrente o carta.
Rimanendo in tema di pagamenti, andiamo quindi ad analizzare i costi che bisogna sostenere per aprire un e-commerce e, soprattutto, per mantenerlo.
Aprire un e-commerce è tutto fuorché economico.
Come già discusso nel primo paragrafo, un e-commerce necessita di:
- grandi spazi per lo stoccaggio
- personale che possa gestire la spedizione
- un’azienda di spedizioni affidabile
- contratti di fornitura (nel caso in cui tu sia un re-seller)
A questi costi (già importanti di loro), però, devono essere aggiunti altri costi altrettanto importanti!
Partiamo, per esempio, dalla creazione e manutenzione del sito stesso. A differenza di quello che ti propongono sul web, creare un e-commerce funzionante, sicuro ed in regola costa davvero tanto. Inoltre, queste particolari piattaforme, necessitano di un team dedicato che si occupi di aggiornarlo, aggiungere prodotti e risolvere eventuali problemi in maniera continua. I costi da dedicare quindi ad un’agenzia capace di mantenere in piedi una struttura simile possono arrivare ad essere davvero importanti.
Oltre ai costi di creazione, è necessario mettere in preventivo anche un ulteriore costo: quello pubblicitario.
Specialmente un e-commerce, per funzionare, deve essere conosciuto!
La pubblicità serve quindi ad attirare la giusta visibilità e garantire un traffico importante. Per generare questi risultati, i budget pubblicitari devono essere equiparati.
Come puoi vedere, la somma di tutte queste spese non è una sciocchezza. Ovviamente si procede per gradi, nel senso che il nostro primo e-commerce sicuramente non sarà come quello gestito da Amazon. Ma comunque, anche per una piattaforma di piccole dimensioni, i costi sono abbastanza alti.
Arrivati a questo punto, è probabile che tu ti chieda “ma perché devo spendere fin da subito in pubblicità? Non posso attirare i primi clienti con il passaparola e pensarci solo dopo?”.
La risposta è no, ma per un semplice motivo: la concorrenza!
Sei pronto ad affrontare la concorrenza?
Lanciarsi nel mondo dell’e-commerce è molto difficile, e non solo per le spese che bisogna sostenere. La criticità maggiore si riscontra nel rapporto con la concorrenza.
Imbarcarsi in questa impresa significa vedersela con colossi come Amazon (per quasi tutti i settori), Zalando (per il settore abbigliamento) ed altri grandissimi marchi. Di conseguenza, aprire un e-commerce al di fuori di un settore altamente di nicchia, potrebbe essere un’impresa davvero molto ardua.
Se, ad esempio, ci occupiamo della vendita di minuteria per una determinata linea di macchine, potremmo non incontrare una grande concorrenza, in quanto il nostro e-commerce è altamente specializzato. Se invece il nostro e-commerce propone in vendita minuteria ed attrezzi per il fai da te, potremmo invece ricadere nello scenario opposto, e scontrarci con nomi giganteschi come Amazon e Leroy Merlin.
Nel caso in cui non avessimo la fortuna di lavorare all’interno di un settore altamente specializzato, l’unico modo per ritagliarci una fetta di mercato (e non soccombere) è effettuare grandi investimenti pubblicitari. Sicuramente non riusciremo mai a superare concorrenti come Amazon (dati i budget pubblicitari a loro disposizione), ma potremmo comunque raggiungere un pubblico ragguardevole.
L’e-commerce può essere un ottimo strumento per completare la nostra offerta e per ottenere un guadagno extra, che ci consente di essere operativi anche durante gli orari di chiusura della nostra attività. Se hai intenzione di aprire un e-commerce considera bene l’investimento iniziale e di mantenimento che dovrai effettuare!
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