Perché dovrebbe interessarti la tutela della privacy?
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La risposta più ovvia è semplicemente una: la tutela della privacy, ad oggi, è resa obbligatoria dall’art. 15 e 22 del Regolamento (UE) 2016/679.
Ma in realtà, dovresti interessarti alla privacy anche per altri motivi, molto meno scontati ma altrettanto importanti, i quali ti consentono di evitare reclami e sanzioni che potrebbero impattare molto sul tuo patrimonio aziendale.
Con l’avvento del web, è stato necessario ritrattare questo argomento, vista la facilità con la quale è possibile ottenere dati. Tutelare il consumatore è diventato dunque di fondamentale importanza.
Ma per le aziende, quanto è utile fornire un’attenta tutela della privacy? Quali sono i benefici che possiamo ottenere raccogliendo questi dati? E soprattutto, tutti i dati raccolti sono uguali tra loro?
Scopri le risposte a queste domande continuando a leggere questo articolo!
Dati sensibili e dati personali: cosa cambia a livello di tutela della privacy?
Non tutti i dati che un’azienda raccoglie sono uguali: esiste infatti un’importantissima distinzione tra dati sensibili e dati personali, i quali devono essere trattati in maniera differente, in quanto regolati da normative diverse.
Innanzitutto, iniziamo a definire le reali differenze tra queste due tipologie di dati.
Dati sensibili:
- Vengono definiti dati sensibili quei dati che possono rivelare l’origine di una persona (etnia), le convinzioni religiose e filosofiche, le opinioni politiche e l’adesione a partiti, l’appartenenza a sindacati, associazioni ed organizzazione di qualsiasi carattere. Infine, sono definiti dati sensibili quelli che possono rivelare lo stato di salute e la vita sessuale di un individuo.
Dati personali:
- Vengono definiti dati personali quei dati che possono fornire informazioni inerenti alla propria persona, come ad esempio il nome, il cognome, l’indirizzo, la residenza, la data di nascita, il titolo di studio, un’immagine, la registrazione della voce, l’impronta digitale.
A livello di tutela della privacy, come differiscono queste due tipologie di dati?
Partiamo con quelli più semplici da trattare, ovvero quelli personali: per questi tipi di dati l’utente ha il diritto di ottenere una conferma circa la conservazione di questi dati.
Ha inoltre diritto a poterli liberamente aggiornare, rettificare, integrare, trasformare o cancellare.
I dati sensibili sono più complessi, in quanto trattabili solo previo consenso scritto dell’interessato e dopo aver ottenuto un’autorizzazione al trattamento dal Garante della Privacy.
Come puoi ben capire, queste due tipologie di dati sono molto diverse e regolate da normative differenti: ma quali sono i benefici di un’azienda che raccoglie questi dati?
Utilizza i dati degli utenti a tuo vantaggio!
Ottenere i dati personali o sensibili degli utenti (a secondo della tua attività), possono donarti una grandissimo vantaggio strategico.
Infatti, attraverso la registrazione e la conservazione di questi dati, puoi andare ad individuare dei comportamenti ricorrenti all’interno del processo d’acquisto degli utenti, al fine di poter ottimizzare, ad esempio, le proprie campagne di acquisizione clienti.
Inoltre, raccogliere questi dati, ti consente di poter operare alcune campagne pubblicitarie “speciali”, come ad esempio il remarketing, che ti consentono di riaccendere all’interno di un potenziale cliente la curiosità che lo aveva mosso inizialmente.
Questi dati, come dicevamo sopra, sono coperti dalla tutela della privacy: è obbligatorio quindi andare a tutelare questi dati, andando ad informare il consumatore che entrando all’interno della pagina i suoi dati verranno registrati.
Per farti un esempio più pratico, la privacy policy che trovi all’interno ci ciascun sito web, ha esattamente questo scopo: informare l’utente dei dati che verranno raccolti e come verranno utilizzati.
All’interno di ogni pagina web questa informativa è assolutamente obbligatoria, in quanto richiesta dalla legge 679/2016.
Nonostante sia letto da pochissime persone, il documento dell’informativa della privacy è assolutamente fondamentale e, di conseguenza, deve essere compilato in maniera tale da evitare qualsiasi problema o reclamo.
Ma come fare? Come si può compilare correttamente?
Compila correttamente il GDPR per evitare ricorsi e sanzioni.
Come dicevamo nell’introduzione, la mancanza o la compilazione scorretta del documento di tutela della privacy può comportare gravi problemi, come sanzioni amministrative e penali.
Come possiamo evitare queste conseguenze? Andando ad agire d’anticipo e compilando un documento GDPR corretto.
Il documento di informativa della privacy deve essere, innanzitutto, chiaro e leggibile: inizialmente, questo documento era difficilmente comprensibile dagli utenti, in quanto scritto in un linguaggio complesso.
Nel corso degli anni, questo è stato sempre più semplificato, al fine di renderlo comprensibile a chiunque alla prima lettura, senza dover per forza affidarsi ad un esperto per capirci qualcosa.
Inoltre, l’informativa deve essere trasparente: devi dichiarare esplicitamente quali dati andrai a raccogliere e come verranno utilizzati, dando anche riferimento a chi sarà il titolare di quei dati, fornendo anche le informazioni di contatto.
Per fare chiarezza sui dati da inserire all’interno di questo documento, ti proponiamo un piccolo schema riassuntivo:
- Il soggetto a cui si riferisce ed i suoi diritti
- Quali dati vengono trattati, in che modo e per quale scopo
- Per quanto tempo vengono conservati e trattati i dati personali
- La base giuridica del trattamento
- Se i dati sono da conferire obbligatoriamente o facoltativamente
- Le conseguenze di un eventuale rifiuto
- L’eventuale diffusione di questi dati a terzi
- Il titolare del trattamento
- Il responsabile del trattamento
- I recapiti del DPO (se nominato)
Ora che abbiamo tutte le informazioni per scrivere questo documento, possiamo cominciare la sua stesura. Ma è davvero così semplice?
Come compilare un’informativa sulla tutela della privacy in modo sicuro ed inattaccabile
Girando un po’ sul web, sembra assolutamente un processo semplice: esistono infatti centinaia di modelli pre-compilati da poter prendere, oppure altrettante applicazioni capaci di generarne uno ad hoc.
Ma siamo sicuri che questi siano validi e vadano ad integrare tutte le informazioni necessarie?
Nella maggior parte dei casi, i due metodi sopra citati non vanno ad integrare tutto quello che bisognerebbe integrare, specialmente se ci affidiamo a strumenti gratuiti.
Attraverso l’utilizzo di strumenti a pagamento, la situazione migliora moltissimo, ma comunque sarebbe necessario effettuare ricerche approfondite e vedere alcuni documenti già generati, per poterli analizzare approfonditamente.
Il nostro consiglio è quello di rivolgerti ad aziende specializzate nella compilazione di questi documenti, oppure, una soluzione tanto banale quanto utile: rivolgerti al tuo avvocato!
Questi professionisti sono infatti in grado di poter effettuare la stesura di questa informativa e, inoltre, sono a conoscenza di tutti gli elementi che devono essere contenuti al suo interno.
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